Situazione Carraro al 3 Febbraio 2024

Situazione Carraro al 3 Febbraio 2024

Installata la recinzione per il cantiere di ristrutturazione del palazzetto del Carraro. Altre osservazioni conseguenti

Come si può ben vedere nella fotografia a sinistra, la recinzione è installata in modo da permettere l’accesso alle strutture sportive che non devono essere oggetto di lavori. In questo modo si potrà accedere agli spogliatoi e al campo di calcio sintetico, l’unica struttura utilizzabile da quando il Carraro è stato dichiarato “aperto”.

Nella fotografia a destra si vede bene che la parete di arrampicata è dentro la recinzione del cantiere e quindi non potrà essere utilizzata fino al termine dei lavori, che, salvo ritardi, dovrebbe essere nel gennaio 2026.
A questo punto qualcuno penserà che dovremmo esprimere soddisfazione per il fatto che si potranno utilizzare le altre strutture sportive del Carraro. E invece no, proviamo stupore, sconcerto, tristezza e amarezza, siamo annichiliti per tanta superficialità, approssimazione e incompetenza di chi è preposto al governo e alla salvaguardia del bene comune:
1) Sull’accesso durante i lavori – Ancor prima che cominciassero i lavori di riqualificazione, che comprendevano parte degli spogliatoi, i campi di calcio e la pista di atletica, per i quali il Comune ha chiuso il Carraro per cinque anni, abbiamo ripetutamente chiesto di permettere l’utilizzo delle strutture non oggetto di riqualificazione, vale dire: campi da tennis, palazzetto, campi di calcetto. Non solo, la pista e il campo in erba sono stati “riqualificati” in pochi mesi e quindi avremmo potuto utilizzarli per almeno quattro anni e mezzo. Se avessero effettuato i lavori a lotti, come da noi proposto, di fatto avremmo avuto solo brevi interruzioni di attività – al massimo qualche mese – del calcio e dell’atletica.
L’Assessora di allora Roberta Guaineri, disse che l’uso anche parziale del centro sportivo non era possibile “per ragioni di sicurezza”. Noi abbiamo spiegato all’Assessora, che è donna di Legge, che la Legge non obbligava alla chiusura totale del centro sportivo, ma solo delle aree interessate ai lavori. La Guaineri ha ribadito più volte la motivazione della sicurezza, ma poi in un paio dioccasioni ne ha aggiunta un’altra, quella vera: “non c’è interesse per il gestore a tenere aperto il centro sportivo”. Non era vero: se il Comune avesse fatto come da noi proposto le entrate
sarebbero state sufficienti o, al massimo, si sarebbe stato un passivo ridotto, decisamente non paragonabile ai costi causati dalle scelte dell’Assessore. Ma è emersa la vera logica di chi governava: il dio denaro viene prima delle persone; logica confermata dal fatto che i “motivi di sicurezza” non ci furono per girare il film sui procuratori di calcio, nell’estate 2021, per il quale il Carraro divenne un set nel quale entravano mezzi, persone e auto di grossa cilindrata, come si vede nella fotografia. Quanto è stato pagato dal Produttore per questa deroga sulla sicurezza?

2) Sulla palestra di arrampicata – Già dal lontano 2014 avevamo detto all’Assessora di allora, Chiara Bisconti, che la parete di arrampicata era inutile per diversi motivi: perché a 5 minuti c’è una delle più belle palestre d’arrampicata della Lombardia con pareti all’interno e all’esterno, perché essendo esposta a Nord sarebbe stata utilizzabile per un breve periodo dell’anno, perché avrebbe dovuto essere protetta onde evitare che qualcuno ci salisse senza controllo, e altro ancora. L’Assessore disse: “dimezziamo la palestra di arrampicata”(sic!).
Il Palazzetto, che non era nel piano di riqualificazione, è stato danneggiato da un incendio doloso nel novembre 2020 (l’abbiamo scoperto e documentato noi). Il Comune ha perciò deciso di rifarlo, e il 29/12/2022 ha deliberato la spesa di 4.080.000 €. Se si sapeva che il palazzetto sarebbe diventato un cantiere, perché vi hanno costruito a ridosso la palestra di arrampicata?
La prete è li a far bella mostra di sé e, evidentemente, dell’incapacità di qualcuno; quella struttura, costata più di 50.000 €, non sarà utilizzata per almeno due anni e nel frattempo cadrà in degrado: nel Carraro è destino.
Le Assessore che di volta in volta si succedevano hanno ricevuto numerose pagine nelle quali abbiamo paventato e descritto i rischi connessi alle scelte del Comune e avanzato proposte per prevenirli; abbiamo inviato report sullo stato di degrado del centro sportivo invitando ad intervenire con urgenza; altri numerosi report documentavano l’avanzamento dei lavori, gli errori che stavano commettendo permettendoci di scrivere cosa non fare e le correzioni da apportare.
Abbiamo richiesto e svolto decine di inutili riunioni in presenza e “online” portando ogni volta all’attenzione rischi ed errori, avanzando proposte e correzioni, ma ogni nostra parola si perduta nel vuoto.
Il Comune ha pervicacemente proseguito sulla strada che ha portato a questo che possiamo solo definite un disastro annunciato, costato danni sociali gravissimi alle società sportive che hanno dovuto interrompere o chiudere le attività e ai cittadini di un quartiere che nel Carraro aveva il principale luogo di vita civile e sociale. E danni di milioni per la Pubblica Amministrazione:
attualmente sono oltre 6,5 tra quelli già spesi e quelli da spendere per rifare il palazzetto, altri milioni occorreranno per recuperare le strutture che il Comune ha abbandonato al degrado in tutti questi anni: i Tecnici vociferano di almeno altri 5. Ma chi li metterà?
A “fine riqualificazioni” il Carraro ha attivo solo il campo di calcio sintetico. L’atletica ancora non può iniziare (per errori nei lavori e assenza di attrezzature), mentre per il campo in erba bisogna attendere che sia praticabile, perché anche in questo caso hanno sbagliato i lavori; errori che hanno commesso nonostante abbiamo posto subito in evidenza che li stavano commettendo, ma naturalmente non siamo stati ascoltati. I tennis coperti e all’aperto sono degradati, i campi da calcetto a 5 pure. E sono degradati in parte anche gli spogliatoi rifatti nel 2015.
Con l’insediamento dell’attuale governo cittadino avevamo sperato in un cambio di metodo, che ci fossero reali attenzione e ascolto e quindi un diverso modo di procedere nel lavoro, ma di fatto nulla è cambiato. Se ci fosse stato un tempestivo cambio di metodo molta parte dell’accelerato degrado degli ultimi due anni sarebbe stato evitato. Ne potremmo fare il conto, ma citiamo solo due casi: il tennis del quale, con una lettera del 12 dicembre 2021, l’Assessora scrisse: “… Si procederà quindi
al completamento delle opere residue, che, nel dettaglio, si sostanziano: nel rifacimento complessivo della pista di atletica, nel rifacimento dei campi da tennis allo scoperto
, che invece sono stati abbandonati al degrado, mentre i tennis coperti erano ancora in buono stato, ma negli ulteriori due anni di abbandono sono gravemente degradati. In merito lo scorso 19 gennaio l’Assessora ha detto a “Colonne” del Post: «Sui campi da tennis non stiamo intervenendo perché non ci sono risorse stanziate, quindi quando ci sarà un concessionario farà i lavori privatamente». L’avevamo già sentito: prima il denaro, poi i cittadini. La giusta regola “chi rompe
paga e si tiene tutto” evidentemente vale solo per i bambini. Ma in quella frase c’è anche scritto che il Comune prolungherà a tempo indeterminato lo stato di abbandono di un proprio bene.
In secondo luogo si sarebbe evitato il degrado del calcetto, dove ancora il 25 dicembre 2022 gruppi di giovani giocavano nel loro “torneo di Natale” del quale invio il filmato.
Nel medesimo articolo di Colonne, l’Assessora Riva ha detto “abbiamo deciso di lasciarlo a Milanosport perché possa “essere vivo”. Ovviamente ora il centro è abbastanza vuoto perché essendo stato aperto a metà ottobre, l’anno sportivo era già iniziato e le attività del territorio si erano organizzate altrove».
Vero, ma le società già da inizio 2023 avevano insistentemente richiesto di poter riprendere le attività a inizio settembre con l’inizio dell’anno sportivo. Perché non è stato dato a Milanosport già in estate, sì da riprendere le attività a settembre? Eppure avrebbero potuto, tant’é che l’atto di consegna a Milanosport del 12 settembre 2023 afferma “ … che, trattandosi di consegna anticipata, qualora si rendesse necessario procedere ad ulteriori consegne di perfezionamento, le stesse saranno regolamentate da appositi verbali da sottoscrivere tra le parti attrici coinvolte”. E infatti diversi lavori sono proseguiti anche durante la gestione Milanosport, che ha avuto il compito di gestire il Carraro fino a quando il Comune non avrà trovato un nuovo gestore. Comunque, a Milanosport occorrevano i tempi per approntare una minima gestione e così le attività, solo di calcio, sono iniziate a metà ottobre e forse a fine inverno, per bontà di Milanosport che ha fatto alcuni lavori, qualcosa d’altro potrà ricominciare. Gli oneri delle scelte politiche sono stati scaricati su Milanosport.
La storia non si fa con i “se”, ma noi l’avevamo detto, avevamo informato l’Assessorato su tutto e quindi ci sono delle responsabilità per ciò che è accaduto. Chi ne risponderà?

4/02/2024 – Luciano Bagoli, di Ritorno al Carraro